Tra crollo e rilancio: il settore alberghiero si prepara
Gestire un hotel, Lifestyle
scritto da Mario Whitehead il 26-04-2021 08:00
In questo anno e mezzo critico, dovuto alla crisi scatenata dalla Pandemia, il settore dell'hotellerie si trova davanti ad una scelta: crollo o rilancio.
Stare a guardare non è proprio nelle mie corde, anche se parlando e discutendo in giro con vari imprenditori del settore, molti dicono che oggi è meglio restare fermi ed aspettare che passi questa tempesta.
Io invece penso che adesso più che mai è il momento in mezzo alle mille difficoltà, cercare di guardare avanti.
Qual è la sfida da affrontare?
Capire innanzitutto come si evolverà il mercato.
Occorre reinventarsi se necessario, ma cercando di mantenere una visione strategica per il futuro.
Una crisi come questa ha bisogno di risposte adeguate strutturali.
Secondo il mio punto di vista è importante al giorno d'oggi mettere in campo soprattutto l'iniziativa individuale.
Su cosa puntare per vedere oltre la crisi?
In primis, occorre uno spirito positivo dell'imprenditore.
Perché con lo spirito giusto si riescono a fare scelte coraggiose, puntando molto soprattutto sulla qualità e sulla semplicità.
Per questo invito molti imprenditore a rivedere il proprio marchio turistico, cercando di ricrearsi un mercato basato sul turismo alternativo, cercando di fare più sistema soprattutto sul proprio territorio.
Mi sto proponendo nel mio piccolo come esempio, come regista del rilancio del settore.
Stare a guardare non è proprio nelle mie corde, anche se parlando e discutendo in giro con vari imprenditori del settore, molti dicono che oggi è meglio restare fermi ed aspettare che passi questa tempesta.
Io invece penso che adesso più che mai è il momento in mezzo alle mille difficoltà, cercare di guardare avanti.
Qual è la sfida da affrontare?
Capire innanzitutto come si evolverà il mercato.
Occorre reinventarsi se necessario, ma cercando di mantenere una visione strategica per il futuro.
Una crisi come questa ha bisogno di risposte adeguate strutturali.
Secondo il mio punto di vista è importante al giorno d'oggi mettere in campo soprattutto l'iniziativa individuale.
Su cosa puntare per vedere oltre la crisi?
In primis, occorre uno spirito positivo dell'imprenditore.
Perché con lo spirito giusto si riescono a fare scelte coraggiose, puntando molto soprattutto sulla qualità e sulla semplicità.
Per questo invito molti imprenditore a rivedere il proprio marchio turistico, cercando di ricrearsi un mercato basato sul turismo alternativo, cercando di fare più sistema soprattutto sul proprio territorio.
Mi sto proponendo nel mio piccolo come esempio, come regista del rilancio del settore.
Ma da cosa partire?
Ho appena accennato sopra, che occorre creare un turismo alternativo.
Mi propongo come persona e come Influencer social, oltre che come operatore di settore del turismo da venti anni, per sviluppare questa nuova forma di turismo, un turismo di vicinato, detto anche turismo alternativo.
Abbiamo tutti necessità di creare nuove destinazioni, professionalizzazioni e una maggiore qualificazione di modelli di Influencer, cercando di uscire dalla moda italiana attuale, nel presentarsi attraverso profili fake come Influencer.
Dobbiamo essere orgoglio nazionale, dobbiamo essere in grado di captare attraverso nuovi itinerari, la curiosità delle persone.
Ognuno di noi nel suo piccolo può diventare Influencer reale del proprio bacino di utenza.
Non occorrono migliaia di follower (utenti), ma occorre con semplicità, presentare il proprio territorio in tutte le sue sfaccettature.
Noi italiani, siamo portavoce dello stile inconfondibile dell'ingegno.
Dobbiamo diventare semplicemente ambasciatori entusiasti del nostro Paese, della gioia e del modello di vivere che tutti ci invidiano.
Cerchiamo di cambiare pelle.
Fermarsi adesso, significherebbe la fine, rigenerarsi invece, significherebbe una rinascita del settore.
Le previsioni?
Io in mezzo a tutto questo pessimismo, sono ottimista.
Noi in Italia abbiamo tutto quello che ci occorre per fare il Turismo: monumenti, strutture, cultura e molto altro.
Attualmente ci manca solo il modo di vedere con un occhio diverso, un nuovo modo di fare turismo.
Basta semplicemente mettere da parte la rassegnazione che staziona dentro di noi e cercare di cambiare il nostro modo di vedere le cose, con la consapevolezza che se ci piangiamo addosso, il risultato già lo conosciamo, mentre se proviamo ad interfacciarci con un nuovo modo di pensare al turismo, qualcosa di buono possiamo farlo.
Il mio invito è un investimento a costo zero, mirato alla sola divulgazione tramite i propri canali social e web del proprio territorio, anche appoggiandosi a persone come me, che puntano a valorizzare i territori poco conosciuti, per creare una nuova forma di turismo.
Realizzare una community di imprenditori si può, basta solo saper cercare, ed essere aperti nel condividere le proprie idee, per sviluppare più velocemente un progetto per un futuro migliore.
Saluti, Mario Whitehead
Per info e collaborazioni: commercialewhitehead@libero.it
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- Dagli Hotel alle città
Ho appena accennato sopra, che occorre creare un turismo alternativo.
Mi propongo come persona e come Influencer social, oltre che come operatore di settore del turismo da venti anni, per sviluppare questa nuova forma di turismo, un turismo di vicinato, detto anche turismo alternativo.
Abbiamo tutti necessità di creare nuove destinazioni, professionalizzazioni e una maggiore qualificazione di modelli di Influencer, cercando di uscire dalla moda italiana attuale, nel presentarsi attraverso profili fake come Influencer.
Dobbiamo essere orgoglio nazionale, dobbiamo essere in grado di captare attraverso nuovi itinerari, la curiosità delle persone.
Ognuno di noi nel suo piccolo può diventare Influencer reale del proprio bacino di utenza.
Non occorrono migliaia di follower (utenti), ma occorre con semplicità, presentare il proprio territorio in tutte le sue sfaccettature.
Noi italiani, siamo portavoce dello stile inconfondibile dell'ingegno.
Dobbiamo diventare semplicemente ambasciatori entusiasti del nostro Paese, della gioia e del modello di vivere che tutti ci invidiano.
Cerchiamo di cambiare pelle.
Fermarsi adesso, significherebbe la fine, rigenerarsi invece, significherebbe una rinascita del settore.
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Io in mezzo a tutto questo pessimismo, sono ottimista.
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Attualmente ci manca solo il modo di vedere con un occhio diverso, un nuovo modo di fare turismo.
Basta semplicemente mettere da parte la rassegnazione che staziona dentro di noi e cercare di cambiare il nostro modo di vedere le cose, con la consapevolezza che se ci piangiamo addosso, il risultato già lo conosciamo, mentre se proviamo ad interfacciarci con un nuovo modo di pensare al turismo, qualcosa di buono possiamo farlo.
Il mio invito è un investimento a costo zero, mirato alla sola divulgazione tramite i propri canali social e web del proprio territorio, anche appoggiandosi a persone come me, che puntano a valorizzare i territori poco conosciuti, per creare una nuova forma di turismo.
Realizzare una community di imprenditori si può, basta solo saper cercare, ed essere aperti nel condividere le proprie idee, per sviluppare più velocemente un progetto per un futuro migliore.
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